Dipendenza da carboidrati – Craving da Carboidrati
I carboidrati non possono mancare nella nostra dieta. Da un punto di vista dietetico, la quantità di carboidrati, per una persona senza particolari esigenze, si aggira intorno al 55-65% del fabbisogno giornaliero calorico. Sono principalmente contenuti in pane, pasta, riso, patate, dolci, vegetali e forniscono molta energia spendibile nelle attività quotidiane.
Ultimamente si sente parlare di craving: si tratta di una ricerca continua e compulsiva di carboidrati.
La sensazione di fame può essere legata ad aspetti psicologici e fisiologici. In particolare i carboidrati contribuiscono alla produzione indiretta di ormoni del piacere (endorfine e serotonina), determinando uno stato di benessere, migliorando il nostro umore e creando una sensazione di soddisfazione e piacere. Invece da un punto di vista fisiologico, un eccesso di carboidrati ad alto indice glicemico, può causare un rapido innalzamento della glicemia, innescando la secrezione di insulina, un ormone ipoglicemizzante che favorisce l’ingresso del glucosio nelle cellule, la formazione di glicogeno e di grasso. Poche ore dopo, ci si ritrova in una situazione di ipoglicemia e si sente nuovamente la necessità di assumere carboidrati. Questo fenomeno viene definito “craving da carboidrati” (dall’inglese to crave “desiderare”).
L’indice glicemico degli alimenti può essere influenzato dall’interazione con proteine, grassi e fibre, che ne rallentano l’assorbimento a livello intestinale oltre che dal metodo di cottura.