Intolleranze Alimentari

Le Intolleranze o Ipersensibilità Alimentari si differenziano dalle Allergie Alimentari vere e proprie perché non producono Shock Anafilattico e di solito non rispondono ai tradizionali Test Allergici cutanei. Non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell'organismo, e quindi spesso non sono direttamente collegabili all’assunzione del cibo che le determina. Sono dovute ad un fenomeno di accumulo. Ciò significa che si può sviluppare un’intolleranza alimentare ad un alimento di uso frequente proprio perché, assumendolo tutti i giorni, si accumulala la sostanza che scatena l’effetto.

Esse derivano dall’impossibilità dell’organismo di digerire un dato alimento, a causa di difetti metabolici che possono essere causati dallo stile di vita (scarsa masticazione, errate combinazioni alimentari, ecc.), o da stati emotivi alterati, oppure possono essere scatenate dall'assunzione di Antibiotici.

Alcuni sintomi a carico di diversi apparati:
- Apparato respiratorio: faringite, tonsillite, bronchite, asma, etc
- Sistema nervoso: cefalea, emicrania, insonnia…
- Affezioni dermatologiche: acne, eczema, dermatite, psoriasi, orticaria, etc
- Disturbi artro-reumatici
- Apparato gastro-enterico: dissenteria, colon irritabile, colite, stipsi, aerofagia, meteorismo, etc
- Sistemici: stanchezza cronica, apatia, etc

Esse sono riconducibili all'accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la "dose soglia". A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa "improvvisamente" diventare Intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente o meglio pluri-quotidianamente (es. frumento, olio di oliva, latticini, etc).

Queste reazioni inoltre non sono sempre immediate, ma si presentano da 1 a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in questione. Per ottenere un miglioramento del quadro sintomatologico, è necessario astenersi per almeno 2-3 mesi dall'assunzione del cibo incriminato, anche nelle sue forme nascoste (es. siero di latte nel prosciutto cotto) ed anche dall'assunzione di cibi che possono generare reazioni crociate (es. latticini-carne di manzo).

Va rimarcato inoltre che, come accade per le Allergie respiratorie e l'inquinamento atmosferico, le sostanze chimiche addizionate nel corso di qualsiasi momento della lavorazione di un cibo possono: renderlo allergizzante, produrre un'Intolleranza alle sostanze aggiunte oppure, ancor peggio, diventare veicolanti delle molecole contenute nell'Alimento (soprattutto Proteine) e renderle fonte di Intolleranza. Basti pensare agli olii vegetali, che sono il capolista delle Intolleranze Alimentari, al contrario degli olii spremuti a freddo. Pertanto, il primo intervento nei confronti di cibi sospetti, è quello di utilizzare solo prodotti sicuramente "puliti".

Le Intolleranze, viste come una rottura dell’equilibrio cibo-ospite, si insediano comunque in un organismo predisposto geneticamente o con uno sbilanciamento della barriera intestinale.

Gli starter più frequenti di un'Intolleranza Alimentare sono: uso di Antibiotici, infezioni virali o batteriche a carico dell'intestino, infestazioni parassitarie intestinali, stress emotivi.

Tra gli Alimenti, quelli che più frequentemente danno reazioni sono:

1. RICCHI DI ISTAMINA: pomodoro, birra, formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, cioccolato, tonno in scatola, ecc.
2. ISTAMINO LIBERATORI: fragole, ecc.
3. TENDENZIALMENTE ALLERGIZZANTI: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, ecc.
4. CIBI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE CAUSANO INTOLLERANZA: latte e latticini, lieviti, frumento, olii vegetali, olio di oliva, ecc.

Quando deve essere sospettata un'Intolleranza Alimentare?
Come abbiamo visto i sintomi causati dalle Intolleranze ai diversi tipi di cibo sono molteplici. I più frequenti sono cefalee, disturbi intestinali (gonfiori, stipsi o diarrea, colite, meteorismi, ecc.), dolori premestruali, disturbi dell'umore (depressione, irritabilità), dolori articolari, mal di gola o bronchiti ricorrenti e molti altri.
Il sospetto va posto quando un disturbo, anziché comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente fino ad interferire con la vita "normale" della persona.
Come sempre in Biologia le variabili possono essere molteplici, e quindi la ricerca di eventuali Intolleranze Alimentari può essere una delle strade da percorrere per affrontare una problematica.

Dalle Intolleranze si guarisce?
Dalle Intolleranze Alimentari si guarisce, seguendo diete ad eliminazione eventualmente associate all’assunzione di probiotici. I programmi alimentari devono essere concordati e seguiti da un esperto per poter valutare le modalità più corrette e quelle che meglio si adeguano anche alle problematiche individuali.

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